La luce è una parte fondamentale della nostra passione, tant’è che fa parte delle parola che la descrive: foto (luce) e grafia (scrivere). L’illuminazione ambientale è la prima luce che impariamo a sfruttare, perché è naturale, sempre presente (in modo maggiore o minore) facile da usare. Presto però comincia a mostrare i suoi limiti: in interni è spesso scarsa, nelle ore centrali della giornata è troppo dura, abbiamo poche possibilità di modificarla o influenzarla.
Quasi tutte le reflex e compatte, di conseguenza, possiedono un flash, che però è poco potente e mal posizionato. Certo, permette di scattare quando la luce è poca o assente, ma i risultati non sono certo un granché.
I flash esterni vanno già meglio, hanno di solito una buona potenza e sono facilmente configurabili, inoltre permettono di utilizzare alcuni modificatori (diffusori, limitatori, filtri) che li rendono abbastanza versatili.
Il flash off-camera vi aprirà un nuovo mondo...
La cosa più intelligente e creativa che potete fare, però, è staccare il flash dalla macchina. Utilizzare l’illuminazione artificiale è infatti una tecnica estremamente potente, che vi permette di raggiungere ottimi risultati, a livello dei professionisti della carta patinata. Ovviamente, come tutte le tecniche, impone una certa dose di impegno nell’apprendere i rudimenti della luce, ma con un approccio pratico ed un po’ di prove non è difficile raggiungere buoni risultati.
In questo articolo ci occuperemo dell’attrezzatura necessaria, proponendo le soluzioni top di gamma ma anche quelle più economiche. E vi stupirete di quanto poco investimento vi servirà.
 

Soluzione estrema per aggiungere uno "zoccolo caldo" ad una compatta.Partiamo da un argomento abbastanza semplice. La fotocamera che utilizzerete deve avere poche fondamentali caratteristiche, indipendentemente dal fatto che sia digitale o analogica, reflex o compatta.Come prima 
cosa deve permettere di impostare in manuale i parametri di scatto, quali ISO, apertura del diaframma e tempo. E’ preferibile avere la possibilità di scattare in RAW, o comunque di poter bilanciare la temperatura del bianco.Inoltre deve avere una slitta per flash o, in alternativa, un flash incorporato, che comunque non è una buona soluzione (vedremo poi il perché). Tutte le reflex possiedono una slitta a contatto caldo, mentre poche compatte la hanno. Attenzione alle Sony ed alle Minolta, che utilizzano un attacco proprietario, differente da tute le altre marche, che necessita di un adattatore per poter montare flash standard o gli accessori di cui parleremo in seguito.
Se la macchina possiede una presa PC-sync (che non ha a che fare con l’acronimo Personal Computer), è buona cosa, ma non necessaria.Se state seguendo questo blog, in ogni caso, è probabile che abbiate già tutto quello che vi serve, sotto questo punto di vista.
 

 L’illuminazione artificiale deve avere una sua fonte. Nonostante le luci continue (fari e faretti) sembrino più semplici, poiché permettono di vedere anche ad occhio come sarà illuminato l’ambiente ed il soggetto, hanno diverse controindicazioni: costano molto, sono ingombranti, non permettono certi usi creativi  e necessitano di fonti di energia molto elevate (batterie, prese di corrente). Inoltre sarà difficile passare inosservati.I flash sono una soluzione molto più accessibile ed altrettanto efficace. Lo scoglio di non poter previsualizzare lo scatto sarà presto un ricordo, con la pratica in soli due o tre scatti di prova raggiungerete il livello di illuminazione desiderato e con qualche trucchetto capirete subito se è necessario un ombrello, uno snoot o una griglia.Appurato che la soluzione del flash è la migliore, dovrete decide cosa acquistare.La soluzione più costosa è quella dei flash moderni, Canon, Nikon, Metz, ecc… Hanno di solito una buona se non ottima potenza, sono compatibili con le moderne tecnologie di lettura esposimetrica (ETTL o ETTL-2), quindi saranno utili anche in quelle occasioni dove dovrete lasciare il flash collegato alla macchina. Il costo di queste soluzioni non è eccessivo: un flash di fascia medio-alta vi costerà meno di 300€ e potrete usarlo in decine di occasioni.

Forse questo flash è un po' troppo vecchio...

Cosa scegliere dipende dal budget, ma per l’uso di cui stiamo parlando la potenza non è il fattore fondamentale. La cosa importante è la possibilità di lavorare in manuale, scegliendone la potenza e la funzione di zoom. Oramai tutti i flash moderni permettono queste regolazioni, quindi andate abbastanza tranquilli.Una caratteristica non fondamentale ma comoda è la presenza della presa PC-sync, che serve a collegare l’azionamento del flash tramite cavo. Vedremo più avanti nel dettaglio.Un’alternativa meno costosa è data dai flash cinesi. Al costo di circa 30-40€ vi portate a casa un flash regolabile con NG 33, ottimo come secondo flash da affiancare ad uno principale e comunque abbastanza potente per tutti gli usi: normalmente userete il flash ad 1/8 o 1/16 della potenza piena (nel caso di un flash con NG 43). Si sconsiglia sempre l’uso di batterie non ricarcabili – per quanto buone – per diverse ragioni: la prima è il costo. Ogni mezza giornata di lavoro dovreste sostituire un pacco batterie da 4 stilo, sostenendone i relativi costi. Il secondo, non meno importante, è dato dal tempo di ricarica del flash, che risulta ottimo o buono solo usando batterie ricaricabili e risulta invece scarso usando normali batterie alcaline (in particolare usando il flash alla massima potenza). I flash economici di cui sopra sono quindi ottime soluzioni, considerando che non utilizzerete automatismi ed a patto di conoscerne i limiti. Utilizzarli in ambiti critici, dove è fondamentale non perdere nemmeno uno scatto, è piuttosto sconsigliato.L’ultima alternativa, la più economica, è passare un po’ di tempo nei mercatini dell’usato o su eBay, alla ricerca di vecchi flash manuali dell’epoca analogica. Spesso con qualche decina di euro vi porterete a casa 3 o 4 vecchi flash di marche sconosciute, seppure perfettamente funzionanti. Quasi mai, però, questi flash saranno regolabili nella potenza di emissione e tanto meno avranno funzionalità di zoom. Una cosa cui prestare attenzione è il voltaggio di funzionamento: molti flash presentano sui contatti dello zoccolo voltaggi superiori a 200v, che sono pericolosi per l’elettronica di tutte le moderne macchine digitali. Controllate dunque il modello su internet (in questa lista, tanto per cominciare), per capire a che voltaggio lavora, o ancora meglio tramite un voltmetro (il classico “tester”) direttamente sui piedini del flash acceso, se ne avete la possibilità.Per quanto riguarda la potenza, una soluzione consiste nell’utilizzare filtri in gelatina che assorbono parte della luce emessa, ma non è certo una soluzione comoda. Inoltre avrete necessità di un buon numero di filtri, di diverse gradazioni, in modo da raggiungere la potenza necessaria.Se ne trovate qualcuno di bassa potenza, potrebbero essere utili come punti di luce, o per gli sfondi o i particolari, ma non fateci troppo affidamento.
Ora che avete la macchina fotografica ed il flash, sapete che non dovete montarli assieme. Allora, come si fa ad azionare il flash a distanza?
La soluzione migliore, ma la meno economica, ha un nome ben preciso: Pocket Wizard. Si tratta di ricetrasmettitori radio, un po’ come i walkie talkie, che però si occupano di trasmettere il segnale di scatto dalla vostra macchina ad uno o più flash posizionati a distanza. Le ultime evoluzioni permettono di controllare i parametri del flash dal trasmettitore oltre che a mantenere i vari automatismi. Sono molto affidabili e prestanti, con un raggio d’azione esteso. Mantenendo in pratica un monopolio del settore, i prezzi sono però piuttosto elevati: una coppia trasmettitore-ricevitore (il minimo indispensabile) vi costerà non meno di 400€, con 200€ in più per ogni ricevitore aggiuntivo.

In un mondo ideale, tutti ne avremmo almeno un paio. Ma senza rinunciare a troppo, si può risparmiare qualche sudato denaro.

Possiedono la presa PC-sync, che vi permette di collegarli al flash o alla macchina tramite cavo, lasciando maggiori possibilità di posizionamento.Se non li utilizzate per lavoro (cosa alquanto probabile, almeno all’inizio) sono una soluzione eccessivamente complessa e costosa.L’alternativa viene chiamata dagli appassionati “flash trigger cinesi”. Si basano sullo stesso concetto dei Pocket Wizard, ma trasmettono solamente il segnale di scatto. Sono molto leggeri ed economici, spesso con una costruzione di non eccelsa qualità. A volte mancano qualche scatto, non facendo partire il flash, ed all’aperto non hanno un grande range d’azione.Ma funzionano. E costano poco.Una coppia trasmettitore+ricevitore la trovate a meno di 15€, oltre 26 volte meno dei Pocket Wizard, ma andrà altrettanto bene nell’80% dei casi. Con qualche piccola modifica, poi, diventano eccellenti. Purtroppo il grado di affidabilità non costante è un fattore molto importante, alcuni funzioneranno così-così, altri in modo molto buono. Il modello sopra linkato, ad esempio, viene indicato come capace di far scattare il flash con un tempo di 1/1000 sec, mentre alle nostre prove, nelle situazioni migliori, raggiunge circa 1/320 (che comunque è già ottimo). Spesso non hanno presa PC, ma dipende dal modello. Anche quì, con una semplice saldatura, potrete aggiungerla voi in un secondo momento, se vi serve. Altra controindicazione è non sarà facile reperire solo i ricevitori. A dir la verità, su eBay potrete trovare offerte di un trasmettitore con 2 o 3 ricevitori, ma il costo è pari a quello della coppia sul sito indicato in precedenza, quindi tanto vale prendere trasmettitori aggiuntivi da montare sul secondo corpo macchina, come riserva, o da prestare ad amici che vogliono scattare sullo stesso set.Prima dell’avvento dei triggers radio, l’unico sistema era quello dei cavi. E’ ovviamente un sistema poco comodo (avrete sempre dei cavi fra i piedi) e nemmeno molto economico (anche se vi costruite da soli i cavi, spenderete sempre più che con i triggers cinesi). Sono però molto efficienti, permettono sincronizzazioni al massimo della velocità consentita dal flash e dalla macchina; e difficilmente perderanno colpi. Per contro sono sensibili ai guasti, oltre che piuttosto ingombranti. Magari sono ancora utili in studio, ma non vedo vantaggi nel preferirli al trigger radio.L’ultima soluzione, la più semplice, sono le fotocellule. Sono dei piccoli cubetti da collegare alla slitta del flash, rilevano il lampo generato dal flash della macchina (utile quindi se avete una compatta senza la slitta per i flash esterni) e di conseguenza farà partire il flash ad esso collegato. Sono piuttosto economici, costano la metà dei triggers cinesi, ma sono molto poco affidabili. Spesso fanno partire il lampo nel momento sbagliato, a causa dei prelampi che i flash incorporati utilizzano per regolare il fuoco, e in situazioni lavorative come, ad esempio, un matrimonio in chiesa, possono essere influenzati dai flash di amici e parenti che, nonostante gli avvertimenti, vorranno contribuire al servizio fotografico con le loro macchine compatte.Se poi li userete in ambienti molto soleggiati, non funzioneranno proprio. Indicati solo se avete una compatta molto evoluta ma senza slitta flash (cosa che ormai non esiste nemmeno in commercio, forse).
Il vantaggio della luce artificiale è poterla posizionare e direzionare a piacere. Anche in questo caso, gli stativi professionali sono di gran lunga la scelta migliore. Il costo non è elevatissimo, uno stativo Manfrotto con tutti i crismi e con altezza massima di 190cm lo portate a casa per meno di 50€. Ovviamente ve ne serve uno per ogni flash che intendete utilizzare.Non dovendo sopportare carichi estremi e non essendo necessaria una eccessiva stabilità, sono piuttosto leggeri e piccoli, spesso meno di un kg. Sopporteranno benissimo il peso di un flash con gli accessori montati e non dovrete pensare mai più a loro.

Anche una struttura in tubolari di PVC può essere adattata a stativo. La fantasia, in questo caso, è tutto.

Se ne utilizzate diversi, può essere utile acquistare una borsa per il trasporto, anche una borsa da palestra va benissimo.In ogni caso, all’inizio, potrete utilizzare benissimo il cavalletto che già avete. Non dovreste avere difficoltà a montare il flash o il trigger sulla testa del vostro treppiede, la solidità non sarà certo un problema, ma l’altezza sarà limitata e le dimensioni del cavalletto non certo ridotte.Se lavorate in studio, potrete attrezzarvi con piccoli bidoni di latta riempiti di cemento con un listello di legno immerso, potrete farli dell’altezza che volete e sono molto stabili. Saranno utili anche per reggere i fondali, i teli, gli accessori e praticamente ogni cosa di cui potreste avere bisogno. Vi costeranno poco, sia in termini di tempo e fatica che di denaro, ma difficilmente vorrete portarli in giro. Più leggeri ma anche meno stabili le strutture in tubi plastici.Una soluzione altrettanto economica è acquistare dei cavalletti che potrete trovare nelle bancarelle dei mercati per una decina di euro. Non pensate nemmeno di montarci la macchina fotografica, la testa completamente in plastica non è certo famosa per la sua resistenza. Ma per un flash andrà più che bene. Essendo economici sono anche relativamente leggeri, un’ottima soluzione se non avete già un cavalletto o avete più di un flash da usare. Sostituendo la colonna centrale con un tubo dalla lunghezza maggiore, inoltre, potrete facilmente superare i 2 metri di altezza.La soluzione più semplice e maneggevole, e sostanzialmente gratuita, è quella di far reggere il flash ad un amico o un passante. Certo non aspettativi grande stabilità e presto si stuferanno di reggere il vostro illuminatore; inoltre difficilmente saranno disposti a tenere in mano anche softboxo o ombrelli. In alternativa, utilizzate i piccoli supporti e mettete i flash in terra, ma così avrete veramente poco spazio creativo.
I modificatori servono, appunto, a modificare la luce. Quello fondamentale è l’ombrello. Non vi serve per proteggere il flash dalla pioggia, ovviamente, ma per rendere più morbido il lampo nudo generato dalla lampada. Sono preferibili quelli bianchi, da utilizzare sia con luce riflessa che passante. Per collegarli al cavalletto o allo stativo avrete bisogno di una piccola testa con un foro passante per lo steso dell’ombrello ed una vite o un attacco standard per il flash.Altri necessari modificatori sono i filtri in gelatina per la temperatura colore. Se scattate all’aperto o in presenza di altre fonti di luce, dovrete fare in modo di rendere la luce del flash dello stesso colore della luce ambiente.

Fortunatamente non avrete bisogno di tutti questi filtri, ne basteranno una decina ben selezionati.

Esistono dei piccoli kit, con filtri di diverse gradazioni, tagliati già a misura per i più diffusi flash, cui dovrete incollare dei piccoli pezzi di nastro strap per fissarli alla loro testa, analogamente modificata. Sono utili anche i filtri per la riduzione della potenza, in caso il flash non disponesse di tale funzionalità, o per effettuare modifiche più mirate.Utili, anche se meno pratiche degli ombrelli, sono le softbox. Diffondono molto bene la luce ma sono ingombranti e più difficili da montare. Inoltre costano anche di più.Accessori come snoot (coni che limitano l’ampiezza del lampo) o griglie (analogo allo snoot ma ancora più restrittive) sono facilmente acquistabili nei negozi o su internet. Se ve li costruite, però, con un minimo di impegno e di pratica, spenderete ancora meno e vi divertirete di più.Anche i pannelli riflettenti possono essere realizzati in casa, con dei piccoli telai di legno o metallo e pellicola d’alluminio per alimenti. Come diffusori potete invece utilizzare la carta opaca da forno (che rende la luce un poco più calda) o la carta semitrasparente da lucidi. Vi dureranno ovviamente meno dei pannelli professionali, ma andranno bene un po’ per tutti gli usi.Vi sono poi una marea di piccole cose che vi serviranno (elastici milleusi, nastro americano, morsetti a molla, ecc…), ma non sono fondamentali, anche se utili, e potrete dotarvene man mano che ne avrete la necessità. La cosa buona è che di solito la maggior parte di queste cose le trovate nei reparti bricolage in offerta, quindi non abbiate fretta.
Come avrete notato, diversi collegamenti nelle pagine precedenti riportano al sito Deal Extreme, quindi una piccola parentesi è dovuta: tale store è davvero ben fornito, i prezzi sono altamente concorrenziali e per di più non vi sono spese di spedizione; il contro è che i magazzini risiedono ad Hong Konk, quindi aspettatevi almeno 20 giorni di attesa, prima di vedervi arrivare la merce.

Ritardi vulcanici a parte, Deal Extreme è un'ottimo shop online dove acquistare.Il sito è comunque molto affidabile e serio, avendo personalmente effettuato diversi ordini.In alternativa potete acquistare quasi tutto sueBay, con le normali precauzioni, ma preparatevi a spendere qualcosa di più. Se acquistate da utenti italiani, però, l’attesa sarà molto più breve.Nei negozi della vostra città, invece, difficilmente troverete le soluzioni meno costose, come i trigger radio o gli ombrelli economici. Nessun problema, invece, per Pocket Wizard, stativi e quant’altro. Solo non aspettatevi che tengano molta di questa roba in magazzino, non sono certo articoli di uso comune.Infine, diverse cose le potete costruire da soli, come gli snoot o le griglie. Su internet trovare decine di guide, anche in italiano, che spiegano passo passo come fare. La parola d’ordine è, in questo caso, “DIY strobist”.


Giunti al termine di questa lunga lista di attrezzatura, facciamo un po’ di conti. Una configurazione base, ma abbastanza completa, composta da flash, cavalletto, ombrello e trigger radio vi costerà circa 70-80€. Una soluzione più affidabile e professionale, con flash di marca, Pocket Wizard, softbox e stativo, arriva a costare circa 800€.
In mezzo ci sono varie soluzioni intermedie, perché magari avete già il flash, oppure volete uno stativo di marca piuttosto che utilizzare il cavalletto acquistato al mercato.

Il tavolo di questo tizio è indice che si tratta di un vero professionista. O forse si è fatto prendere la mano.

Nel frattempo che ci pensate e iniziate a risparmiare, vi consiglio caldamente di cominciare a studiare i due corsi principali che vi insegneranno come utilizzare tutta questa roba. Corso di Illuminazione UnoCorso di Illuminazione Due (anche se le traduzioni non sono ancora complete), tratti dai post di Strobist, sono corsi strutturati che partendo dalle basi dell’illuminazione vi porteranno a conoscere tutti i segreti di questa tecnica.Altra risorsa importante sono i video di ProPhoto Life, dal taglio più professionale e meno didattico, più mirato a particolari soluzioni di illuminazione piuttosto che a farvi comprendere come raggiungere un determinato risultato.Utile inoltre i vari schemi di illuminazione che vengono pubblicati nel gruppo Flickr How Do You Light, una fonte d’ispirazione veramente inesauribile.Infine, come in tutte le varie tematiche della fotografia, nulla potrà paragonarsi alla pratica. Più scattate, provate, modificate, inventate, più arriverete a padroneggiare la tecnica, arrivando a risultati molto buoni.E non dimenticate di farci vedere i vostri migliori scatti
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