Segue dalla prima parte.

 Il display è anche questo molto importante, poiché la quasi totalità delle compatte non monta più un mirino ottico, ma rende necessario inquadrare guardando il display. Questo dev’essere dunque abbastanza grande (almeno un 2,5″ di diagonale) e molto luminoso. Purtroppo più sono grandi e luminosi, più consumano, quindi dotatevi di batterie di riserva.

Fondamentalmente sono tutte uguali, ma praticamente dovete prestare loro molta attenzione.

La macchina deve permettere di selezionare manualmente i parametri di scatto, quali tempo ed apertura, valore ISO e bilanciamento del bianco. Se avete un minimo interesse a tirare fuori delle belle foto, dovete avere la possibilità di personalizzare questi parametri, altrimenti sarà inutile avere 12MPixel. A tal scopo, sarebbe inoltre opportuno sincerarsi della possibilità di salvare le foto in formato RAW, in modo da poterle elaborare al meglio con i vari RAW converter presenti sul mercato (Lightroom, Aperture, Phase One, ecc…). Purtroppo questa opzione è ad appannaggio delle fotocamere più evolute, e costose.

 Le immagini vengono il più delle volte salvate su schede di memora SD, economiche e capienti, nonché facilissime da trovare. Una scheda da 2GByte costa all’incirca 6€ e sarà perfetta per i vostri scopi. Alcune marche preferiscono affidarsi al altre tipologie di memoria: Sony, ad esempio, utilizza esclusivamente schede MemoryStick, mentre Fuji utilizza le XD. Questo è un grosso problema, poiché le schede di questo tipo sono coperte da diritti di utilizzo e costano mediamente il doppio o più rispetto alle SD. In ogni caso, vi consigliamo di dotarvi di più schede di piccolo taglio (compatibilmente con la dimensione dei file), piuttosto che di un’unica scheda di grandi dimensioni. Questo perché è facile imbattersi in schede difettose e nel caso una scheda si rompesse, perdereste solo parte delle foto, mentre nel caso disponeste di un’unica scheda, perdereste tutti i vostri scatti.   


Spesso viene reso disponibile dall’elettronica di bordo anche un sistema di riduzione elettronica delle vibrazioni. Questi sistemi si basano su algoritmi software che dovrebbero analizzare i vari fotogrammi ripresi dalla macchine e creare un’immagine più stabile e nitida. Purtroppo non sono così efficienti come i sistemi ottici, quindi preferite questi a quelli elettronici.
Le compatte dispongono inoltre di un comando per selezionare il tipo di foto che andiamo a fare, ad esempio sport, ritratto, panorama, ecc… Questi programmi predefiniti permettono di utilizzare la migliore combinazione di parametri di scatto in modo automatico, preferendo ad esempio la massima apertura per i ritratti, oppure il minimo tempo per lo sport.

Dovrete fare attenzione a tutte le caratteristiche, perché ad una compatta non si può cambiare il flash o l'obiettivo.

Questi sono utili se non disponete dei parametri di scatto personalizzati, dandovi la possibilità di controllare un minimo il risultato finale. Purtroppo anche da questo punto di vista i produttori cominciano ad esagerare, inserendo anche fino a 10 programmi automatici differenti.

Oltre a questi, sono sempre disponibili i vari effetti da applicare sugli scatti, come il bianco/nero, il seppia, l’HDR, ecc… In genere non consigliamo l’uso di questi effetti, in quanto potrete applicarli con maggiore controllo, ed in modo altrettanto facile, in postproduzione, soprattutto nel caso disponeste della modalità di salvataggio in RAW. Sono utili solo nel caso in cui dovreste rendere immediatamente disponibili i vostri scatti, senza poterli rielaborare, o se non avete voglia e tempo di fare la giusta post-produzione. Cosa che sconsigliamo caldamente.


Un aspetto che spesso non viene preso in considerazione sono le dimensioni. La compatta assume questo nome dal fatto di avere un desing semplice e minimale, piccole dimensioni e peso. Spesso, però, vediamo nelle vetrine compatte dalle dimensioni più che generose, con comandi poco ben disposti e display LCD enormi.

Questo ovviamente va contro lo scopo con il quale dovrebbe essere scelta una macchina di questo tipo. Le dimensioni ed il peso, dunque, dovrebbero essere ragionevolmente ridotte, altrimenti saranno più le volte che lascerete a casa la macchina perché non sapete dove metterla, come spesso succede con le reflex ed affini.

Questo display potreste usarlo in caso si rompesse il proiettore al cinema.
Se vi fosse possibile, inoltre, sarebbe una buona cosa tenere in mano la macchine, per capire se i comandi si adattano bene alla vostra mano: spesso, infatti, pur essendo ben disposti, i comandi non sono ben raggiungibili da mano un po’ più piccole o più grande del normale.

La presenza di un mirino ottico di tipo galileiano è poi cosa buona e giusta: certo l’inquadratura non sarà la stessa del sensore, ma basta farci l’occhio e tenersi un certo margine per un eventuale crop per eliminare il problema. D’altra parte, i display LCD sono poco visibili in piena luce solare e sono quasi impossibili da usare per scatti in sequenza. Senza contare che il continuo uso del display riduce notevolmente la durata della batteria.

Proprio a riguardo della fonte di energia, vi troverete di fronte a due scelte: batterie standard (il più delle volte le stilo o AA) o batterie custom. Le prime sono di facile reperibilità, potrete usare batterie ricaricabili al NiMh ad un costo ridotto. Oppure, in emergenza, usare le normali pile alcaline. Per contro, la durata è minore rispetto alle batterie specifiche, che possono usare al meglio lo spazio a disposizione e, spesso, sono costruite con tecnologia agli ioni di litio. Certamente queste hanno un costo più elevato, hanno bisogno di caricabatterie dedicati e se rimanete senza batteria, non potrete fermarvi al tabacchino a comprarne una nuova. In fin dei conti, dunque, vi consigliamo caldamente le pile stilo, più versatili e meno costose. Con quello che risparmierete, vi potrete comprare due o tre set di scorta senza che vi occupino troppo spazio.

Batteria dedicata o stilo? Per le compatte, preferiamo le seconde.

Per quanto riguarda gli accessori necessari, oltre a batterie e schede di memoria di cui abbiamo già parlato, troverete utili le piccole custodie, preferibilmente semirigide, adatta a trasportare e proteggere la vostra macchina. Anche in questo caso, evitate i modelli troppo voluminosi, che rischierebbero di rimanere nel vostro cassetto delle cose inutili. Un semplice marsupio può contenere agevolmente la macchina (nella sua custodia) e batterie, senza la necessità di uno zainetto dedicato.

Se lo trovate, potreste dotarvi anche di un piccolo cartoncino di grigio neutro (o al 18%), utile a bilanciare correttamente la temperatura della luce alla quale state fotografando, sempre che la macchina vi consenta di effettuare manualmente questa operazione. Di solito si trovano cartoncini (che poi sono quasi sempre di plastica) grandi come carte di credito, che possono essere conservati direttamente nella custodia della macchina. Questo è comunque un accessorio utile con qualsiasi attrezzatura, poiché il bilanciamento del bianco è una operazione a volte delicata ma che ha un grande impatto sulla qualità finale della foto.


A questo punto dovreste avere sufficienti dati per scegliere la vostra compatta ideale. Il problema, adesso, sarà scontrarsi con la realtà del mercato. La maggior parte dei modelli, infatti, si scontra con tutti i consigli fin quì dati; vi troverete, dunque, con centinaia di modelli tutti simili, con sensori da almeno 12Mpixel, batterie custom e senza mirino ottico. La ricerca, dunque, non sarà né breve né facile. Armatevi dunque di tanta pazienza e tempo, per analizzare tutte le proposte della varie case e leggere decine di prove comparative tra i vari modelli.

Spesso sarete tentati di prendere la prima offerta che vedrete al centro commerciale quando andate a fare la spesa. Ecco, quella è la macchina da NON comprare. Resistete alla tentazione, perché la compatta sarà probabilmente la macchina che dovrà accompagnarvi nei vostri tragitti quotidiani, per cui rimpiangereste sicuramente una scelta sbagliata.

Nella prossima parte cominceremo a parlare di cose serie, ovvero come scegliere la vostra prima (o ultima) reflex.