La fotografia non è un crimine, il movimento
La fotografia, se da un lato ha avuto un’esplosione notevole fra le nuove generazioni, in particolare con l’avanzare della tecnologia digitale (una compatta per tutti, olè!) dall’altro ha fatto storcere più di un naso ai “colletti bianchi” che si occupano di sicurezza, nei vari paesi.

Con le recenti (nel senso di qualche anno) leggi antiterrorismo, poi, l’attenzione sui fotografi, ma più specificatamente sui “fotoamatori” si è intensificata. Se prima era bello scattare un ricordo di un amico o un’amica che partono da una stazione, magari per prendere un treno che li porterà molto lontano da noi, adesso potrebbe essere un reato. Fare foto alle stazioni ferroviarie viene spesso scambiato per un interesse poco consono alla “sicurezza nazionale” e fare un giretto per Londra con la macchina fotografica potrebbe rivelarsi più stressante di quello che potreste immaginare.
Col tempo la vecchia frase “sk8 is not a crime” è stata presa in prestito e riutilizzata anche per i fotoamatori. Cartelli, foto, siti internet e blog che parlano delle proprie esperienze come “criminali della fotografia” sono spuntati un po’ ovunque.

Il Movimento “Not-a-Crime” nasce proprio per denunciare questo tipo di comportamento assolutamente controproducente e che impedisce di svolgere un’attività innocua e vecchia quasi quanto il mondo (ragazzi, stiamo parlando della Fotografia ;-)
Date un’occhiata e, se vi riconoscete in questo movimento, scattatevi un autoritratto, meglio se con un cartello con la frase “Not a crime” o “I am not a terrorist” , e pubblicatelo sul canale ufficiale di Flickr.