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Obiettivi e acronimi
E’ ormai risaputo che le sigle sono molto amate dai settori marketing delle grandi aziende, basta guardare le caratteristiche di una qualsiasi auto, dove la fanno da padrone termini come ABS, ESP, ASR, FAP, dTI, mJET, ecc…
Anche il mondo fotografico non si sottrae a questa tradizione, identificando praticamente ogni funzione o caratteristica con un acronimo. Con questo breve articolo intendiamo associare ad ogni sigla il suo significato, con riferimento agli obiettivi prodotti dalle varie case. Speriamo di stilare un elenco quanto più completo possibile e, in caso di errori od omissioni, vi preghiamo fin da ora di farcelo sapere.
Riportiamo qui di seguito una pagina per ogni marchio, in rigoroso ordine alfabetico.
FD: vecchia baionetta Canon, non compatibile con le macchine moderne.
EF: Elettro-Focus. Indica il tipo di attacco di collegamento tra la macchina e l’obiettivo. Tutte le macchine moderne dal 1987 ad oggi utilizzano questo sistema o un suo sottoinsieme (vedi sotto).
EF-S: Elettro-Focus Short-backfocus. Come il precedente, indica un attacco particolare, compatibile solo con le moderne macchine digitali con sensore APS-C. Non possono essere montati su corpi Full Frame e sulle macchine analogiche.
USM: Ultra-Sonic Motor. Indica il motore di messa a fuoco con tecnologia ultrasonica, dove sono onde di pressione a muovere le lenti interne invece di un motore meccanico. La messa a fuoco sarà dunque più veloce, precisa e silenziosa.
FTM: Full Time Manual focus. Quasi sempre presente negli obiettivi USM, permette di regolare la messa a fuoco in maniera manuale senza la necessità di disabilitare l’autofocus.
IS: Image Stabilizer. L’obiettivo possiede il sistema di stabilizzazione ottica, che permette di scattare con tempi più lunghi con minore rischio di micromosso.
L: Luxury (?). La famosa serie L indica gli obiettivi con la più alta qualità del catalogo Canon. Sono contraddistinti da una sottile linea rossa nelle vicinanze della lente frontale. Non è proprio garanzia totale di massima qualità, ma quasi.
DO: Diffractive Optics. Non molto diffuso, a differenza dei precedenti, questo acronimo indica l’utilizzo di speciali lenti diffrattive multistrato, con qualità ottiche eccellenti associate a basso ingombro e peso.
Macro: il più ovvio, è apposto sugli obiettivi specialistici per il settore della macro-fotografia, quindi con ridotta distanza di messa a fuoco e ottime doti di nitidezza e contrasto.
MP-E: Macro Photo Electronic. Al momento esiste un solo obiettivo con questa sigla (MP-E 65mm f/2.8 1-5x) ed è dedicato esclusivamente alla macrofotografia. Permette di variare il rapporto di ingrandimento da 1:1 (standard macro) a 5:1.
TS-E: Tilt&Shift Electronic. Obiettivo specialistico che offre la possibilità di inclinare (Tilt) l’asse dell’obiettivo rispetto al piano sensore e di spostare (Shift) tale asse rispetto al centro del sensore stesso. Utile per correggere le distorsioni prospettiche e per effetti di messa a fuoco selettiva su un piano inclinato.
Fisheye: particolari grandangoli con ampio angolo di campo che danno un effetto di schiacciamento ai bordi (da cui il nome, occhio di gatto).
SF: SoftFocus. Al momento esiste solo una lente (il 135 f/2.8) a possedere questa caratteristica, che rende l’immagine molto “soffice”. Adatto ai ritratti.
II, III, IV oppure Mark II, Mark III, Mark IV: serve a identificare versioni diverse dello stesso obiettivo (ma anche riferito a corpi macchina). Più è grande il numero, ovviamente, più recente è la versione.
F: baionetta utilizzata per le ottiche Nikkor dal 1959 ad oggi, anche se non tutti i sistemi di autofocus sono compatibili tra loro, poiché molti obiettivi non avevano il motore di messa a fuoco interno, ma sulla macchina. Se montati su corpi recenti, quindi, non potranno utilizzare l’AF.
AF: AutoFocus. Obiettivi con sistema di messa a fuoco automatica, ma senza motore di messa a fuoco.
AF-G (anche solo G): sigla che identifica gli obiettivi senza ghiera per la selezione dei diaframmi, che devono dunque essere comandanti elettronicamente dalla macchina.
AF-S: AutoFocus Silentwave. Il sisetema fi autofocus evoluto, con motore interno a movimento ultrasonico.
SWM: Silent Wave Motor. E’ il motore utilizzato negli obiettivi AF-S.
VR: Vibrating Reduction. Sistema per ridurre le vibrazioni, che stabilizza l’immagine e permette l’utilizzo di tempi più elevati con ridotti pericoli di micromosso.
DX: Digital-refleX (?). Abbinato alle lenti destinate alle reflex digitali con sensore ridotto. Può essere montato su macchine Full Frame e su fotocamere analogiche, anche se alle focali più corte si osserverà un forte decadimento della luminosità ai bordi.
ED: Extra-low Dispersion. Lenti a bassa dispersione, utili a ridurre fortemente i difetti di aberrazione cromatica.
SIC: Super-Integrated Coating. Indica l’utilizzo di tecnologie antiriflesso multistrato, per ridurre problemi di ghosting e flare.
N: Nano-crystal Coating. Come per il precedente, ma con tecnologie ancora più efficienti ed avanzate. Utilizzato quasi esclusivamente sui super-tele.
C: multi-Coating. Altro trattamento antiriflesso multistrato simile ai precedenti.
IF: Internal Focus. In questi obiettivi la messa a fuoco è demandata ad un gruppo di lenti che si muove internamente, senza quindi allungare il barilotto o far ruotare la lente frontale.
RF: Retro-Focus. Simile alla precedente (di cui è, in pratica, un sottoinsieme) dove è l’ultimo gruppo di lenti, quello più vicino al sensore, a muoversi per la messa a fuoco. Essendo solitamente queste lenti più piccole, la messa a fuoco è più veloce.
CRC: Close Range Correction. Sistema di controllo dell’aberrazione nelle ridotte distanze di ripresa.
DC: Defocus Control. Permette di ammorbidire lo sfocato restituito dall’ottica, permettendo risultati particolari nei ritratti.
PC: Perspective Control. Obiettivi per il controllo della prospettiva, tramite disassamento e inclinazione dell’asse dell’ottica.
Micro: sigla che contraddistingue le ottiche specialistiche per la macro-fotografia.
II, III: servono a distinguere varie versioni dello stesso prodotto, con numeri romani sequenziali, in cui quello con numero più alto è il più recente.
ED: Extra low Dispersion. Indica la presenza di lenti a bassissima dispersione, con contenuti problemi di aberrazione.
ZD: indica la destinazione macro dell’obiettivo in questione.
SWD: Supersonic Wave Drive. Messa a fuoco con motore supersonico, più veloce e silenzioso del motore tradizionale.
FA: Full format. obiettivi dedicati al formato pieno, dotati di ghiera per la selezione dell’apertura del diaframma manuale.
FA-J: come la precedente ma senza la ghiera di selezione del diaframma.
D-FA: Digital Full format. indica le lenti dedicate alle reflex digitali FullFrame, anche queste senza ghiera di selezione dell’apertura.
DA: Digal. simile alla precedente, ma con riferimento alle macchine con sensore ridotto.
DA*: l’asterisco serve a differenziare questi obiettivi di qualità superiore.
AL: Aspherical Lens. Denota la presenza di lenti asferiche, che migliorano la gestione delle aberrazioni.
ED: Extra low Dispersion. Associato a schemi ottici che utilizzano lenti a bassa dispersione, utilizzate per contenere fenomeni quali l’aberrazione cromatica.
SMC: SuperMulti Coating. Presente sugli obiettivi che contengono lenti trattate con un processo antiriflesso multistrato, utile a ridurre i problemi di flare ed aumentare la nitidezza.
SP: Super Protection. Protezione da acqua e gas applicata sulla lente frontale per preservarne la qualità.
SDM: Supersonic Direct-drive Motor. Sistema di messa a fuoco con motore ad ultrasuoni, più veloce e silenzioso dei motori tradizionali.
IF: Internal Focus. Per effettuare la messa a fuoco viene spostato un gruppo di lenti interne all’obiettivo, evitando che lo stesso si allunghi o che la lente frontale ruoti.
QS: Quick Shif. Permette di regolare manualmente la messa a fuoco senza disabilitare l’autofocus.
DG: DiGital. Obiettivi dedicati alle macchine reflex digitali.
DC: Digital Compact (?). Obiettivi con cerchio di copertura ridotto per macchine con sensore APS-C o DX, con minori dimensioni e peso. Si possono montare sulle reflex FullFrame o a pellicola, ma causano una forte vignettatura agli angoli o addirittura bordi neri.
ASP: Aspherical. Usato con obiettivi contenenti lenti asferiche, che riducono gli ingombri ed aumentano le performance.
APO: Apochromatic. Simile al precedente, indica la presenza di lenti apocromatica a bassa dispersione. In questi obiettivi l’aberrazione ottica è ridotta al minimo.
OS: Optical Stabilizer. Usato sugli obiettivi stabilizzati, che permettono di utilizzare tempi più lunghi con ridotto rischio di micromosso.
HSM: Hyper-Sonic Motor. Sistema di messa a fuoco con motore ultrasonico, più veloce, silenzioso e preciso del motore tradizionale.
RF: Rear Focus. La messa a fuoco è demandata al gruppo di lenti più vicine al sensore, permettendo una messa a fuoco ancora più veloce.
IF: Inner Focus. La messa a fuoco viene effettuata da un gruppo di lenti interne all’obiettivo, che dunque non si allunga e non ruota la lente frontale.
EX: EXcellence. Indica le lenti di maggior qualità (fisica ed ottica) del catalogo Sigma.
SAL: Sony Alpha Lens. Indica tutte le lenti compatibili con il sistema Alpha di Sony.
SFT: SoftFocus. Lente che permette di controllare le aberrazioni per rendere l’immagine più soffice del normale, utilizzato soprattutto nei ritratti.
DT: indica le lenti riservate a macchine con sensore ridotto (APS-C). Non possono essere montate sul corpi FullFrame.
G: sigla che identifica le lenti professionali e di più alta qualità.
SSM: SuperSonic wave Motor. Motore per la messa a fuoco di tipo ultrasonico, più veloce, preciso e silenzioso del normale motore meccanico.
Z: Zeiss. Obiettivo prodotto da Zeiss (marchio in realtà di proprietà Sony).
M: Macro. Lente dedicata alla fotografia macro.
DI: Digital Integrated desing. Sigla che identifica le lenti destinate alle macchine digitali.
DI II: Digital Integrated desing. Dedicata alle sole lenti per il formato ridotto (APS-C o DX), con un minore cerchio di copertura, minori dimensioni e peso.
SP: Super Performance. Obiettivi di fascia superiore, con prestazioni e costruzione di alto livello.
XR: Extra Refractive. Indica obiettivi con schema ottico particolarmente corto, favorendo la compattezza generale senza ripercussioni sulle prestazioni.
ASL: Aspherical Lens. Presente sugli obiettivi dotati di lenti asferiche, utili per ridurre la distosione negli zoom.
LD: Low Dispersion. Questi obiettivi contengono una o più lenti a bassa dispersione, minimizzando i difetti di aberrazione cromatica e nitidezza.
HID: High Index/High Dispersion. Lenti speciali incluse in obiettivi a bassa sensibilità ad aberrazioni assiali e laterali.
AD: Anomalous Dispersion. Indica una lente con una dispersione anomala e controllata. Utilizzata su grandangolo di lunga escursione (probabilmente il solo 24-135 f/3.5-5.6 AD, Model 190D) per ridurre aberrazione ed astigmatismo.
VC: Vibration Compensation. Sistema di stabilizzazione dell’ottica che riduce il rischio di micromosso con tempi di esposizione più lunghi.
IF: Internal Focus. Questi obiettivi non si allungano nella messa a fuoco, migliorando la maneggevolezza ma anche le prestazioni ottiche.
FEC: Filter Effect Control. Nel paraluce abbinato, presenta una finestra che permette di agire su un eventuale filtro anteriore, tipico il caso del polarizzatore circolare.
ZL: Zoom Lock. Sistema che blocca la ghiera di escursione focale per proteggere la lente quando collegata alla macchina.
ASP: Aspherical. Indica la presenza di lenti asferiche, utile a correggere l’aberrazione sferica.
F&R: Front&Rear aspherical. Progetto ottico dove la prima e l’ultima lente dell’obiettivo sono asferiche. usato su alcuni grandangoli per correggere l’astigmatismo e la caduta di luce ai bordi (vignettatura) alle grandi aperture di diaframma.
SD: Super-low Dispersion. L’obiettivo contiene lenti o gruppi a bassissima dispersione, utilizzati per la riduzione dell’aberrazione cromatica.
HLD: High Refraction/Low Dispersion. Usato soprattutto sui grandangolari zoom, riduce la presenza di aberrazioni cromatiche laterali.
MC: Multi-Coating. Trattamento antiriflesso multistrato, che riduce i riflessi interni (causa di flare e ghosting) aumentando la nitidezza e la qualità globale dell’immagine.
FE: Floating Element. Con questo meccanismo, la correzione dell’astigmatismo viene variata in base alla distanza di messa a fuoco, utilizzando lenti che si spostano in proporzione a quelle della messa a fuoco.
IF: Internal Focus. La messa a fuoco è demandata ad un gruppo di lenti che si muovono internamente, senza allungare l’obiettivo e senza causare la rotazione della lente frontale.
IRF: Internal Rear Focus. Simile alla precedente, ma con la messa a fuoco effettuata tramite il movimento dell’ultimo gruppo di lenti più vicino al sensore, rendendo la messa a fuoco ancora più veloce.
FC: Focus Clutch. Sistema per la selezione della messa a fuoco automatica o manuale che consiste nello spostare la ghiera della messa a fuoco avanti ed indietro, per abilitare o meno l’auofocus.
One Touch FC: One Touch Focus Clutch. Sistema simile al precedente, ma che non necessita di spostare il selettore, permettendo quindi di regolare manualmente il fuoco senza disabilitare l’AF.
ZA: Zeiss A mount. Indica la compatibilità con la baionetta A di Konica Minolta e Sony Alpha. Unici obiettivi Zeiss dotati di sistema AF.
ZM: Zeiss M mount. Indica la compatibilità con la baionetta M di Leica.
ZF: Zeiss F mount. Indica la compatibilità con la baionetta F di Nikon.
ZF-IR: Zeiss F mount InfraRed. Come la precedente, ma dedicata alla fotografia degli infrarossi.
ZE: Zeiss EF mount. Indica la compatibilità con la baionetta EF di Canon.
ZK: Zeiss K mount. Indica la compatibilità con la baionetta K di Pentax.
ZS: Zeiss m42 mount. Indica la compatibilità con la baionetta a vite M42 usata, tra gli altri, da Pentacon, Pentax, Pratica
ZV: Zeiss V mount. Indica la compatibilità con il sistema Hasselblad.
T*: Transparent. Utilizzato per identificare il processo produttivo di applicazione di trattamenti antiriflesso multistrato.
Distagon: dal latino distare. Indica lo schema ottico particolare di queste ottiche, dove il gruppo di lenti posteriori, deputate alla messa a fuoco, è più lontano dal piano sensore rispetto a quanto la lunghezza focale richiederebbe. E’ in pratica un sinonimo di retrofocus.
Planar: indica uno schema ottico dove la planarità di campo è perfetta, mentre spesso il piano di fuoco non è piano ma curvo, causando una non perfetta messa a fuoco agli angoli (se la messa a fuoco viene effettuata al centro).
Makro-Planar: simile al precedente, ma dedicato ai prodotti specifici per la macrofotografia.
Sonnar: termine di orgine lontanamente germanica, è riferito alla luminosità elevata della lente (Sonnar=Sun=Sole).